Dall’olio estratto dalla Tonda di Calabria bio, l’idea di realizzare una linea cosmetica. L’ha avuta Cristina Martelli, passeggiando tra i noccioleti di famiglia, una volta gestiti dal nonno Luigi e oggi da produttori corilicoli locali. Cristina è nata e vive a Torino, ma il legame con i luoghi di origine del papà è rimasto sempre ben saldo.
Da qui la volontà di innovare e creare qualche prodotto, quindi l’invio di 25 chili di nocciole dell’area di Cardinale e Torre di Ruggiero in Piemonte e l’inizio dell’avventura che si è rivelata sorprendente in termine di resa. «Da un frutto in guscio di dimensioni un po’ più piccole, avevamo preventivato la possibilità di estrarre una certa quantità di olio, invece ha reso quasi il doppio di quanto ci aspettassimo» spiega Cristina Martelli.
«Con il lavoro in laboratorio di professionisti del settore è arrivata la creazione dei primi prodotti: un olio leggero per viso, corpo e capelli, misto in quanto contenente assieme all’olio di nocciole, olio di argan, olio di mandorla dolce e altri ingredienti; l’olio puro, così come esce dall’estrazione meccanica dalla spremitura del frutto non tostato per mantenerne tutte le proprietà, soprattutto la vitamina E che già la nocciola contiene per natura, e poi il latte corpo dalla fragranza di nocciola e agrumi» aggiunge.
Quest’anno l’arrivo sul mercato di altri tre prodotti. La gamma si allarga: con lo scrub corpo, protezione solare 30 e 50 ed un latte doposole.
«La prospettiva è continuare su questa strada ed incrementare la produzione dell’olio puro che è quello più naturale possibile. L’Olio di nocciola ha moltissime proprietà: è idratante, nutriente, astringente, è usato per le pelli miste e grasse ed è un anti-age. È un prodotto davvero molto versatile».
Riguardo al fatto che l’idea di realizzare prodotti cosmetici con la nocciola Tonda di Calabria bio, giunga da chi vive lontano dalla Calabria, commenta: «i giovani di questa regione hanno risorse incredibili. La Calabria io l’adoro. È una terra ricchissima di materie prime, ma anche di capacità. Quello che sto vedendo negli ultimi anni è il ritorno di tanti giovani che magari hanno fatto esperienza e acquisito know-how fuori. Anche io considero la Calabria un po’ casa mia, essendo per metà piemontese e metà calabrese, ma chi vi è proprio nato e cresciuto e poi torna, può trovare la soddisfazione in più nel realizzarsi in questa straordinaria terra».