Incontro con Uniceb a Camigliatello Silano. Nel focus anche il progetto del Mipaaf “Alleviamo Italiano”
Il mondo allevatoriale sta attraversando, in termini di redditività, una fase molto complessa a causa delle difficoltà nel reperire le materie prime. Pesa l’aumento vertiginoso dei costi di produzione, dovuto ai forti rincari di mangimi, gasolio, mezzi tecnici e attrezzature. Ciò nonostante, e anche per questo, occorre puntare sempre di più su qualità e tipicità territoriali, sul progetto di filiera della carne bovina e sulla Igp podolica. Questi gli asset, come il tema delle opportunità produttive e di reddito per gli allevatori del territorio, al centro dell’incontro promosso a Camigliatello Silano, frazione di Spezzano della Sila, in provincia di Cosenza, da Cia Calabria insieme con l’organizzazione Uniceb.
L’evento ha visto la partecipazione del presidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, Dino Scanavino e di Uniceb, Carlo Siciliani, al tavolo del confronto con il presidente di Cia Calabria, Nicodemo Podella e di Ara Calabria, Raffaele Portaro.
Tanti i punti condivisi come, non a caso, l’opportunità di riportare l’attenzione sul progetto Mipaaf “Alleviamo Italiano” dedicato ai contratti di filiera per valorizzare e incrementare in modo concreto la produzione di carni bovine da animali nati e allevati in Italia, in particolare nel territorio del meridione. Importante l’obiettivo di base, ovvero l’urgenza di definire condizioni trasparenti e reciprocamente vantaggiose, attraverso un contratto che garantisca agli allevatori il ritiro degli animali per una produzione di carne sempre più di qualità e buona, con al centro il benessere animale e la sostenibilità ambientale.
Rilevante la centralità delle aziende zootecniche. Il progetto, infatti, è rivolto agli allevatori di vacche da carne che cercano uno sbocco garantito e redditizio per i vitelli da ingrasso o per i vitelloni, o ad aziende zootecniche con disponibilità di strutture di allevamento da mettere al servizio della filiera tramite contratto di soccida.
Inoltre, nell’ambito dell’incontro, rinnovato l’accento sul riconoscimento del marchio Igp per la podolica. Un percorso fortemente sostenuto dalla Regione Calabria e che potrebbe fornire risposte adeguate alle numerose istanze di valorizzazione commerciale di questo tipo di prodotto, offrendo opportunità a tutte le componenti della filiera produttiva nel vasto areale di allevamento che comprende le regioni del meridione d’Italia (Calabria, Campania, Basilicata, Molise, Puglia).
“Ricordiamo che la carne di bovino podolico -è intervenuto il presidente di Cia Calabria, Nicodemo Podella- oltre a presentare caratteristiche distintive rispetto ad altri tipi di carne, si ricollega a un sistema di allevamento molto strategico. Svolge una pluralità di funzioni riconducibili ai servizi ecosistemici, al benessere animale, alla conservazione dell’ambiente e del paesaggio, all’aggregazione sociale e anche alle proposte culturali”.