«La trasformazione sul posto della nocciola, costituirà un ulteriore passaggio di un processo virtuoso per la Tonda calabrese avviato con la costituzione, nel 2008, del Consorzio di Valorizzazione e Tutela Nocciola di Calabria e proseguito con l’accelerazione impressa, in tempi più recenti dall‘Ats – Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio»
Ad affermarlo il presidente Giuseppe Rotiroti che indica come obiettivo a breve termine quello di una trasformazione ritenuta: «chiave di svolta per la filiera corilicola ed asset strategico per il rilancio del territorio delle Preserre catanzaresi e più specificamente per i Comuni di Cardinale e Torre di Ruggiero»
Per il Presidente del Consorzio e dall’Ats – Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio «la realizzazione di quest’intervento consentirebbe di rafforzare la filiera già esistente e di accrescerla, così come consentirebbe di aumentare il valore del prodotto, di diminuire i costi di produzione e di affacciarsi a nuovi mercati. Si riverberebbe positivamente sul profilo occupazionale e consoliderebbe la sinergia tra le imprese del territorio»
Tra Cardinale e Torre di Ruggiero si punta in particolare alla trasformazione in semilavorato, granella, farina, nocciola tostata e pasta di nocciola, che attualmente interessa circa il 90% della produzione ed avviene però fuori regione.
Si comprende pertanto l’indotto che una simile operazione apporterebbe se avvenisse direttamente sul territorio.
«Diversi imprenditori e operatori del settore dolciario – aggiunge Rotiroti – hanno manifestato interesse per la trasformazione della nocciola in loco e i produttori sono fortemente motivati a procedere in questa direzione.
Nei mesi scorsi una professionista, operante al Nord, appassionata della realtà corilicola locale, alla quale la legano le origini familiari, ha realizzato una linea di cosmetici a base di olio di nocciole, da noi fornite, e che contiene vitamine e antiossidanti preziosi alleati per la cura della pelle.
È evidente come la trasformazione aprirebbe nuovi sbocchi e a nuove fasce di mercato, non solo nel settore alimentare».