L’innovazione hi-tech punta sull’agricoltura eroica per renderla sostenibile e competitiva, si tratta delle tante zone impervie del Paese dove è più difficile svolgere le attività. Dal drone terrestre per i campi in pendenza che monitora in tempo reale lo stato fisiologico delle piante, aiutando a prevenire malattie, ridurre sprechi.
All’eco-dirigibile che, con un grande ombrello capovolto riesce ad intercettare e raccogliere le olive dall’alto. E ancora all’esoscheletro ispirato alla saga di Star Wars per potenziare il lavoro dell’uomo quando troppo gravoso o in aree difficili da raggiungere. Sono questi i tre prototipi primi classificati nel contest “La macchina agricola che vorrei!” ideato per studenti di scuole superiori da Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani con FederUnacoma e Rete Istituti Agrari Senza Frontiere.
La premiazione, avvenuta a Eima International 2021 a Bologna, ha fatto emergere, ancora una volta, il grande potenziale per l’agricoltura rappresentato dalle giovani generazioni, per migliorare l’agricoltura delle aree interne. Un impegno diffuso, con l’Associazione ricorda che in dieci anni, il numero degli imprenditori agricoli laureati è passato dal 10% al 20% e le aziende del settore condotte da giovani, in controtendenza rispetto ad altri settori produttivi, sono aumentate del 5% negli ultimi 5 anni, superando quota 50 mila. La rivoluzione digitale ed ecologica del New Green Deal Ue, richiede anche un cambio di passo culturale, come ha fatto sapere il presidente di Agia-Cia, Stefano Francia nel corso della premiazione. Occorre intervenire, innanzitutto, nelle scuole superiori a indirizzo agrario dove, negli ultimi 10 anni, la riforma non ha valorizzato le materie tecnico-scientifiche portate a sole 32 ore settimanali; si è persa, per esempio, la meccanica agraria, “un danno notevole anche per le imprese, se si tiene conto del lavoro autonomo”.
Ansa