Copagri: “Rilancio primario passa da snellimento burocrazia, ricambio generazionale e interventi su consorzi”

Macrì, dalla giunta regionale le indicazioni da presentare al prossimo Tavolo verde

“Il rilancio del primario regionale, al pari di quello nazionale, passa necessariamente dal superamento di molte delle problematiche, ataviche e non, che da tempo frenano lo sviluppo di un comparto di fondamentale importanza per l’economia della Calabria e del Paese; sviluppo che negli ultimi mesi è stato sensibilmente frenato anche dai noti incrementi record dei costi di produzione e dell’energia”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Calabria Francesco Macrì, concludendo i lavori della Giunta regionale della Copagri, riunitasi per analizzare le ricadute delle numerose problematiche che stanno investendo l’agricoltura e le possibili soluzioni a queste ultime, che saranno presentate in occasione delle prossime riunioni del Tavolo verde regionale.

“Tra le problematiche maggiormente avvertite dai produttori agricoli ci sono senza ombra di dubbio la sempre più sentita necessità di un deciso intervento che vada a ridurre e snellire la burocrazia a carico del comparto, semplificando i numerosi e gravosi adempimenti ai quali sono chiamati ad adempiere i produttori agricoli”, ha evidenziato Macrì sulla base di quanto emerso durante i lavori, indicando nella formazione una delle strade maestre da perseguire per lo sviluppo del comparto.

“Tali problematiche – ha spiegato il presidente – si riversano anche sui bandi del PSR dedicati ai giovani agricoltori, per i quali è fondamentale velocizzare le pratiche e rendere più snello l’intero sistema, perché in gioco c’è il ricambio generazionale del comparto e il futuro di tanti imprenditori agricoli under35, che se messi nelle giuste condizioni potrebbero imprimere una sensibile accelerata alla crescita del Primario”.

“Sull’agricoltura calabrese – ha rimarcato Macrì – grava la spada di Damocle della gestione dei Consorzi di bonifica, che continuano a necessitare di una riforma drastica che possa finalmente sopperire alle lacune degli stessi e portare a un rilancio che possa dare al comparto i servizi dei quali ha bisogno, ma anche dei Consorzi di tutela, che in diversi casi non riescono ad adoperarsi per contrastare le continue oscillazioni di mercato che incidono sulle quotazioni di diversi prodotti, quali ad esempio il bergamotto”.

“Un ulteriore elemento di criticità, infine, è legato alla gestione della fauna selvatica, e in particolare degli ungulati, che continua a rappresentare una piaga endemica la quale aumenta il conto dei danni a carico dei produttori agricoli; anche in questo ambito non si può più aspettare e bisogna intervenire puntando sulle possibilità offerte dalla normativa vigente e sul maggiore utilizzo delle recinzioni perimetrali”, ha concluso il presidente.

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